Medico Chirurgo specialista in Oculistica
La visita oculistica è fondamentale per diagnosticare, escludere o monitorare una patologia che interessa gli occhi.
Nella prima fase della visita il medico specialista raccoglie il maggior numero di informazioni sulla storia clinica e familiare del paziente (anamnesi) per poi eseguire test mirati a evidenziare il livello di acuità visiva, la funzionalità pupillare e la motilità dei muscoli esterni dell’occhio. La visita prosegue con la misurazione della pressione intraoculare e con l’esame del fondo oculare. La durata media della visita oculistica è di circa 30 minuti.
La visita ortottica serve a diagnosticare o escludere la presenza di anomalie a carico dell’apparato neuromuscolare dell’occhio e le alterazioni che da questi derivano: strabismo, visione doppia, ambliopia, anisometropia, paralisi oculari.
La visita comprende misurazione dell’acuità visiva e valutazione della motilità oculare, del senso della tridimensionalità (stereopsi), della convergenza, dei movimenti che permettono agli occhi una visione unitaria, dell’accomodazione. La durata media della visita ortottica è di circa 30 minuti.
La cataratta è un’opacizzazione del cristallino, la lente indispensabile per mettere a fuoco le immagini sulla retina che si trova dietro alla parte colorata dell’occhio, l’iride. E’ un problema tipicamente associato all’invecchiamento, ma può colpire anche in giovane età.
I sintomi che più comunemente vengono riferiti sono: visione offuscata oppure visione doppia, fotofobia ed abbagliamento, percezione dei colori meno vivida, necessità di cambi frequenti nella prescrizione degli occhiali.
L’unico trattamento attualmente disponibile è l’intervento chirurgico.
Il momento in cui intervenire è in rapporto al grado di evoluzione della cataratta e al disagio visivo che essa comporta nelle attività quotidiane più comuni, pertanto è una decisione che coinvolge sia il medico sia il paziente.
L’intervento si svolge in sala operatoria, in anestesia locale con gocce di collirio, non doloroso, in regime di day hospital, eseguito con microscopio operatorio, di breve durata e richiede una sufficiente collaborazione del paziente. Consiste nell’asportazione del cristallino opaco e nell’impianto di una lente intraoculare (IOL) artificiale sostitutiva.
Il Dott. Molinaro esegue regolarmente interventi di cataratta sia in regime di convenzione, sia privatamente, avvalendosi delle metodiche chirurgiche più evolute.
Oggi, grazie alle più moderne tecnologie, puoi inoltre discutere con il Dott. Molinaro di personalizzare il tuo intervento valutando l’idoneità all’impianto di IOL Premium, ovvero di lenti intraoculari adatte a correggere l’astigmatismo e la presbiopia.
La Tomografia a Coerenza Ottica (OCT) è un esame di imaging non invasivo che permette di ottenere scansioni in alta qualità della cornea, della regione centrale della retina denominata macula, e del nervo ottico.
L’OCT è un esame indispensabile per la diagnosi ed il follow-up di numerose patologie, con particolare riferimento alla degenerazione maculare senile, la retinopatia diabetica, membrane epiretiniche, fori maculari, ed il glaucoma.
La pachimetria corneale e’ un esame non invasivo che serve a conoscere lo spessore della cornea, che normalmente si esprime in micron (millesimi di millimetro).
E’ un esame indispensabile per valutare l’idoneità dei pazienti alla chirurgia laser refrattiva, è inoltre assai utile per valutare correttamente la pressione oculare e l’eventuale evoluzione di una patologia corneale assai diffusa quale il cheratocono.
Quando l’occhiale non consente una buona qualità di vita e le lenti a contatto sono mal tollerate si può pensare alla chirurgia refrattiva.
La chirurgia refrattiva è un insieme di tecniche chirurgiche che ha come finalità la correzione e l’eliminazione dei difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia) utilizzando dei laser per rimodellare la cornea.
L’idoneità all’intervento deve essere accertata dal medico oculista dopo un’accurata visita oculistica che comprenda tutti gli esami necessari a fare una completa valutazione dell’occhio.
Il Dott. Molinaro esegue con regolarità le più moderne tecniche di chirurgia refrattiva: PRK, FemtoLasik e Smile
La chirurgia refrattiva PRK è una metodica che prevede l’utilizzo del laser ad eccimeri che permette di asportare microscopiche frazioni di tessuto corneale in superficie mediante l’emissione di un raggio laser facente parte dei raggi ultravioletti.
Dopo aver rimosso la parte più superficiale della cornea, l’epitelio, il laser permette di modificare la superficie corneale appiattendola in caso di miopia, incurvandola in caso di ipermetropia, regolarizzandola in caso di astigmatismo.
La PRK dura solo pochi secondi, al termine della quale viene applicata una particolare lente a contatto (terapeutica) che funge da benda, e dovrà rimanere in sede per 5-7 giorni per permettere la riepitelizzazione della cornea.
Nei giorni successivi all’intervento è assolutamente normale la comparsa di sintomi quali: bruciore, rossore e sensazione di corpo estraneo ma sono comunque limitati alle prime 48-72 ore. Nelle settimane successive l’acuità e la qualità visiva aumentano progressivamente. Generalmente il paziente già misura 10/10 naturali in binoculare dopo 10 giorni ma il massimo dell’acutezza visiva si raggiunge a distanza di 2-5 mesi.
E’ soprattutto indicata per l’astigmatismo e per la miopia anche in combinazione tra loro.
La Femtolasik (denominata anche i-Lasik) è attualmente la tecnica più sicura ed avanzata per la correzione dei difetti divista.
Consente una guarigione immediata, in totale assenza di dolore. L’intervento viene eseguito anestetizzando la cornea con un collirio. Con il Femtolaser si scolpisce un sottilissimo strato superficiale di cornea chiamato flap, il flap viene sollevato cosicché un secondo laser, ad eccimeri, possa rimodellare la cornea.
E’ un trattamento sicuro, efficace e duraturo. La durata dell’intervento è di pochi minuti ed il completo recupero visivo si ottiene già dal giorno successivo all’intervento.
La Femtolasik trova un’indicazione assoluta nell’ipermetropia e nell’astigmatismo ipermetropico; viene comunemente utilizzata per miopia, astigmatismo miopico e, in alcuni casi selezionati, anche per il trattamento della presbiopia (tecnica Supracor).
La SMILE( Small Incision Lenticule Extraction) è l’ultima tecnica nata in ordine di tempo e rispetto alle precedenti, appare concettualmente rivoluzionaria.
Attualmente rappresenta l’avanguardia nella correzione della miopia e dell’astigmatismo miopico essendo basata sull’utilizzo del solo laser a femto secondi escludendo dunque l’utilizzo del laser ad eccimeri e di conseguenza i limiti legati al suo effetto termico sui tessuti.
La procedura per la correzione dei difetti visivi consiste nella scolpitura, da parte del laser a femto secondi di un lenticolo di spessore, diametro e caratteristiche geometriche adeguate a correggere il difetto rifrattivo miopico o astigmatico del paziente; dopo la dissezione anteriore e posteriore delle facce del lenticolo rifrattivo, il laser a femto secondi effettua una piccola incisione superficiale variabile da circa 2 a 4 mm attraverso la quale il chirurgo estrae in un unico passaggio il lenticolo.
La procedura SMILE è indicata per il trattamento di miopia sino a -10.00 diottrie e di astigmatismo miopico non superiore a -5.00 diottrie.
Si definisce campo visivo quella porzione di spazio che un occhio immobile riesce a percepire intorno a sè.
L’esame computerizzato del campo visivo non è invasivo e permette di quantificare e rilevare le perdite assolute e relative di sensibilità retinica.
E’ un esame estremamente utile per valutare l’esordio e la progressione di una malattia invalidante quale il glaucoma, e ad esso si ricorre anche per studiare le alterazioni che si riscontrano in patologie neurologiche quali le neuritiottiche, la sclerosi multipla e affezioni cerebro-vascolari (ischemie).
L’esame è ad oggi per legge indispensabile per una corretta valutazione di idoneità al rilascio delle patenti di guida.
La retinografia rappresenta la documentazione fotografica dell’immagine del fondo oculare.
La retinografia produce un’immagine a colori del fondo oculare utilizzata solitamente per lo screening di alcune patologie oculari quali la retinopatia diabetica e la degenerazione maculare senile. Risulta utile anche per scopi di monitoraggio, come nel caso di nevi coroideali e dell’otticopatia glaucomatosa, e per scopi medico-legali.
Le iniezioni intravitreali permettono di introdurre direttamente nell’oc chio un determinato farmaco attraverso la sclera (la parte bianca dell’occhio), iniettandola nel liquido gelatinoso che riempie l’occhio (corpovitreo), il quale è a contatto con la retina: il principio attivo viene assorbito da quest’ultima.
I farmaci attualmente approvati ed utilizzati per uso intraoculare sono gli anti-VEGF (inibitori della formazione di nuovi vasi sanguigni retinici anomali) e cortisonici.
Le indicazioni principali sono il trattamento della degenerazione maculare senile essudativa, l’edema maculare diabetico, l’edema maculare secondario a trombosi dei vasi retinici e in alcuni casi di uveite.
L’iniezione viene eseguita in sala operatoria, in condizioni di sterilità. E’ eseguita in anestesia topica, cioè mediante instillazione di colliri anestetici. Il tempo d’iniezione è molto veloce, circa un minuto, e la sensazione avvertita è minima e della durata di pochi secondi.
La terapia successiva è a base di colliri antibiotici e cortisonici (per sfiammare e prevenire le infezioni).
Il Dott. Molinaro esegue questo tipo di terapie sia in regime di convenzione, sia privatamente.
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La topografia corneale è un esame non invasivo che consente di misurare con estrema precisione la curvatura della cornea per ogni suo punto.
E’ un esame importante per valutare l’astigmatismo ed una patologia assai diffusa quale il cheratocono.
Inoltre è fondamentale per impostare il programma chirurgico in previsione di chirurgia laser refrattiva.
Va effettuata almeno 24 ore dopo l’astensione dall’uso di lenti a contatto morbide o 48 ore nel caso di lenti a contatto rigide.
L’aberrometria è un esame non invasivo che consente di valutare la qualità della vista e di studiare la presenza di alterazioni oculari, ossia distorsione o errata messa a fuoco delle immagini sulla retina, provocate da irregolarità o alterata trasparenza della superficie anteriore o posteriore della cornea, del cristallino, dell’umor acqueo, del corpo vitreo o del piano retinico.
E’ un esame utile in previsione di chirurgia laser refrattiva o di chirurgia della cataratta che preveda l’impianto di lenti intraoculari (IOL) cosiddette Premium: IOL toriche per la correzione di astigmatismo, IOL multifocali per la correzione della presbiopia.
L’esame di Hess Lancaster serve a valutare la presenza di diplopia (visione sdoppiata) e completa la visita ortottica quando siano rilevate anomalie della motilità degli occhi.
L’esame di Hess può essere utile nei casi di strabismo (difetto della vista per cui l’asse visivo di un occhio devia verso l’esterno, l’interno, verso il basso o verso l’alto rispetto all’altro occhio) pertanto si determina l’entità della deviazione e, soprattutto, lo stato dei muscoli interessati dal problema.
L’esame di Hess è un accertamento indolore e di breve durata, si esegue facendo indossare al paziente occhiali con il filtro rosso su un occhio e un filtro verde sull’altro, proiettando una mira luminosa rossa in corrispondenza di appositi punti su uno schermo quadrato. Lo specialista valuterà così la cooperazione dei due occhi e l’eventuale deviazione presente nelle diverse posizione di sguardo.
La biomicroscopia endoteliale è un esame non invasivo che, tramite un microscopio speculare, consente di effettuare un’analisi morfologica e numerica delle cellule endoteliali che costituiscono lo strato più profondo della cornea. E’ un esame indicato soprattutto in previsione di un intervento di cataratta, per conoscere la tolleranza dell’occhio all’insulto chirurgico, per documentare lo stato corneale prima e dopo trapianto di cornea, nella chirurgia refrattiva e in caso di patologie corneali.
La cosiddetta cataratta secondaria è una conseguenza frequente dell’intervento di cataratta, caratterizzata dalla progressiva opacizzazione della capsula che contiene la lente intraoculare artificiale. La comparsa di questo appannamento determina una progressiva riduzione della vista e si può manifestare anche dopo pochi mesi dall’intervento. Utilizzando lo YAG Laser si fora la capsula posteriore divenuta opaca, creando una via di passaggio per la luce: in tal modo si può eliminare l’appannamento visivo.
L’intervento è ambulatoriale. A chi si sottopone al trattamento (previa firma del consenso informato) vengono instillate gocce anestetiche nell’occhio per evitare il dolore. Successivamente l’oculista impiega una lente per osservare meglio la zona da operare e, quindi, utilizza una mira luminosa per indirizzare correttamente il laser sulle strutture che devono essere forate. Durante il trattamento si può avvertire un leggero fastidio all’occhio. Al termine viene generalmente instillato un collirio antinfiammatorio.
Nel glaucoma ad angolo stretto la riduzione dell’ampiezza dell’angolo irido corneale causa un incremento della pressione intraoculare. Attraverso lo YAG Laser si praticano uno o più fori sull’iride che permettono di facilitare il deflusso dell’umor acqueo e, quindi, di ridurre la pressione intraoculare
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